Aperture, collaborazioni e rete

Associazione Medica Studio AgopunturaSebbene negli ultimi anni il clima attorno all’agopuntura e agli altri aspetti terapeutici della Medicina Cinese sia molto cambiato, essendo in generale più aperto, pure esistono ancora ampie resistenze e motivi di criticità, come dimostrano i 31 Progetti di Legge per la regolamentazione di tali discipline, presentati dal 1979 ad oggi, mai approdati in Parlamento; il fatto che nonostante la Lgge 38 del 10 marzo 2010: “Disposizione per garantire l’accesso alla cure palliative e alla terapia del dolore” inserisca a pieno titolo l’agopuntura, essa sia stata recepita da poche regioni e, ancora, che nonostante dal febbraio 2013 l’accordo Stato-Regioni garantisca l’inserimento nei sistemi sanitari regionali di una rete di trattamento in agopuntura, questa sia stata di fatto attivata solo in Valle D’Aosta, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e Campania e completamente disattesa nelle altre.

L’Associazione Medica per lo Studio dell’Agopuntura – AMSA, fondata nel 1995 e aderente da subito alla Federazione Italiana delle Società di Agopuntura – FISA, si è adoperata per superare le difficoltà e le diffidenze della distanza culturale e linguistica e per rendere più comprensibili i principi cosmogonici alla base della Medicina Cinese, rispondendo nei fatti e sul campo, con studi e ricerche pubblicate in vari ambiti, riviste specialistiche e siti come:
www.agopuntura.org;
www.solaris.it;
www.beltade.it;
oloselogos.it;
www.natural1.it;
www.neurolinguistic.com;
www.medicinealtre.it.

L’AMSA si è molto adoperata, anche attraverso vari testi e monografie, per chiarire come le resistenze di ordine culturale, poiché il pensiero occidentale, a differenza di quello cinese, è legato a procedimenti che si basano sull’analisi, sulla scomposizione dei problemi, sull’inconciliabilità degli opposti., possono essere superate, al fine di tornare a comprendere che l’antico sapere dei nostri avi, archiviato e catalogato sotto la dicitura “superstizioni e credenze” in nome di un sapere scientifico discutibile nelle sue forme, nelle sue convinzioni e nei suoi contenuti, ci permette invece di capire che la medicina e la scianza in generale, non possono guardare solo a quella parte di realtà che si presenta sotto un aspetto quantificabile, misurabile, deducibile da uno schematico quanto rigido rapporto scientifico spesso ridotto a una mera relazione di causa-effetto.

L’aspetto originale portato avanti dall’AMSA è stato incentrato su vari aspetti e, soprattutto, su quanto poi raccomandato (nel 2000) dall’OMS e cioè sul fatto che: “Se esistono delle tradizioni, queste vanno recuperate, capite e applicate, senza tentativi di modificazioni alla cieca che ci sospendono entro gabbie chiuse, costruite con il mero intento di speculazioni economiche”. Poiché la cultura cinese non divide né oppone, ma raccoglie in una visione globale e organica e poiché non costruisce teorie da verificare tramite l’osservazione di un oggetto ma evidenzia le corrispondenze fra le cose, inserendole in un quadro complessivo, generando un sapere che è il prodotto di un pensiero circolare, l’AMSA a voluto sottolineare, in primo luogo, la differenze fra Medicina Classica Cinese e Medicina Tradizionale Cinese, quest’ultima recente e nata dalla revisione di Mao, certamente interessante ed utile nel dialogo con la Biomedicina, ma che molto ha accontomnato del sapere antico, e del primigenio contenuto animico e spirituale della Medicina Cinese.

Ciò che l’AMSA, con le sue costellazioni successive (Centro Studi Xin Shu per la didattica, Centro Studi I D’O per le tecniche manuali, l’estetica e la auricoloterapia; Centro Studi Shen per l’integrazione con Shiatsu e Tuina e Scuola Italiana di Agopuntura per le ricerche in agopuntura), ha fatto in questi anni di intensa attività divulgativa e formativa, è dimostrare che occorre recuperare le radici del pensiero cinese e, al contempo, rammentare costantemente che la definizione cinese di medicina è semplicemente zhongyi, vale a dire “medicina cinese”; il termine “tradizionale” è occidentale ed è stato aggiunto per distinguere la medicina cinese autoctona da quella di matrice occidentale (xiyi), penetrata in Cina oltre un secolo prima di Mao.

La MTC è dunque una medicina in parte nuova e moderna, anche se attinge nelle sue fonti a un patrimonio antico che, se opportunamente applicato all’uomo di oggi, come è accaduto in Cina ed in India dal 1980, potrà dar luogo ad interessanti percorsi di integrazione come accaduto, ad esempio, presso l’Ospedale di Pitigliano della ASL di Grosseto attivato nel 2010 e alla cui “costruzione” tecnica ha contribuito il prof. Carlo Di Stanislao presidente dell’AMSA.

Ma ora, dalla necessità di scardinare le ultime, residue resistenze e dimostrare l’attendibilità di una visione e presa in cura dell’uomo rivoluzionaria e utilissima, l’AMSA ha compreso la necessità di operare in sinergia e rete con associazioni che si occupino di antrologia o che abbiano un respiro internazionale, per mettere assieme una massa critica di dati e di numeri in grado di infrangere ogni pertinace resistenza. Per questo, dopo avere stipulato, nel maggio scorso, un rapporto di collaborazione con l’Istituto Superiore di Ricerca in Medicina Tradizionale e Antropologia (http://medicinasenzatempo.it), nello scorso mese di ottobre l’AMSA ha stipulato un’intesa di collaborazione con l’Accademia Italiana per la Cultura e Medicina Cinese, presieduta dalla dott.ssa Qian Zhan e il cui presidente Onorario è il prof. Cenn Du, responsabile per i rapporti culturali del governo di Pechino, al fine di sinergizzare gli sforzi in progetti comuni atti a instaurare progetti di collaborazioni (i primi con la Provincia di Perugia e la Regione Umbria), per promuovere una cultura che sia capace di recuperare il rapporto fra uomo ed ambiente e, in ambito medico, mettere al centro l’empatia e la presa in carico nella dinamica complessa della relazione fra medico e paziente.

Infine l’AMSA ha stipulato una prima intesa con la World Federation of Chinese Medicine SocietiesWFCMS, organismo internazionale fondato a Pechino nel 2003, che ha stipulato rapporti con 11 ministeri della sanità (Cina, Giappone, USA, Canadà, Australia, Inghilterra, Germania, Francia, Spagna, Olanda, Belgio) e che collabora da tempo con la Eurotcm, la maggiore associazione europea di Medicina Cinese (vedi: http://www.acupuncturetoday.com/mpacms/at/article.php?id=28344). In questo modo, entrando a far parte di protocolli internazionali, l’AMSA potrà fornirsi di dati di maggiore significatività numerica e statistica circa il buon esito sull’impiego di agopuntura, Qi Gong, Fitoterapia, Tuina, Dietetica, ecc, in varie patologie di comune riscontro e grande difficoltà terapeutica, come, ad esempio, secondo indirizzi privilegiati da sempre, turbe psichiche ed emotive, dermopatie, immunopatie, patologie oncologiche, terapie supportive, infertilità e sterilità.