Il nostro viaggio in Cina

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Le montagne sacre sono un “landmark” della Cina, una sorta di “sacri monti” delle nostre tradizioni, ma che in quel Paese sono cose un po’ più complicate, perché ci sono montagne sacre del Taoismo (Tai Shan, Hua Shan, Nan Heng Shan, Bei Heng Shan, Song Shan) e del Buddismo (Wutai Shan, Emei Shan, Jiuhua Shan, Putuo Shan).

Con la visita alla montagna Luofushan, nella provincia di Canton, il 28 settembre, ha inizio il tour che il nostro gruppo, realizzato congiuntamente al Daoist Healing Arts, giudato dal medico e monaco Taoista Jeffrey Yuen, che si snoderà attraverso vari luoghi sacri e simbolici fino all’11 ottobre.
A coordinare il folto gruppo di partecipanti (18 italiani e 25 statunitensi), la dott.ssa Rosa Brotzu, direttrice didattica della Scuola in Medicina Classica Cinese del Centro Studi Xinshu e la dott.ssa Cissy Majebe, direttrice del Daoist Healing Arts di Asheville, nel Nord Carolina, una delle più antiche ved accreditate scuole statunitense di medicina Classica Cinese.

Nel corso del tour saranno visitati, con spiegazioni e commenti del maestro Yuen e stage serali di ricapitolazione, il già ricordato monte Luofu, celebre per aver accolto il medico ed alchimista del IV secolo Ge Hong, autore del celeberrimo Baopuzi e, successivamente, con spostamenti aerei interni, il villaggio di Yangshuo, con una natura incontaminata e risaie a terrazza di suggestiva bellezza e le celebri gole di Guilin: città famosa per i suoi paesaggi naturali, con prominenze rocciose dalla forma unica, verdi colline, acque limpidissime e grotte fantastiche e piene di tradizioni guaritore.
Il nome Guilin (桂林), in cinese, significa Foresta di Cassia, per il largo numero di queste piante presenti in città dal periodo Tang e Song e, ancora oggi, per i cinesi, “le montagne ed i fiumi attorno a Guilin sono i migliori sotto il cielo”. Da qui il gruppo visiterà il monte Mao Shan, a sud-est di Nanchino, dove, secondo la tradizione, il grande riformatore del taoismo Lingbao, classificò e ordinò tutti i testi primigeni con l’aiuto del suo discepolo Sun Youyue, fondatore della cosiddetta linea taoista Shangjing (上清, Purezza della Perfezione), a partire dai primi anni del IV secolo della nostra era. Su questo mote, alla fine della sua vita, si ritirò il sommo Sun Si Miao, ricordato nella tradizione come il Re della Medicina Cinese (药王, Yaowang), celebre per sua pietà, compassione e perizia. La visita sarà un momento per riflettere sugli insegnamenti taosti sulla guarigione, intesa come evoluzione dello Shen.

Successivamente il gruppo visiterà il tempio taoista Baopu, anch’esso legato a Ge Hong, situato sulla collina Geling, all’altezza di 166 metri, nella parte occidentale della città di Hangzhou, nella Provincia dello Zhejiang; conosciuto come uno dei tre maggiori luoghi dedicati al taoismo, sulle rive del Lago dell’Ovest, insieme al Tempio di Fuxing, sulla collina Yuhuang, ed alla Grotta del Drago Giallo. È in questo luogo che scrisse la sua opera in 70 volumi Baopuzi e perfezionò quella in 100 volumi, intitolata Sinossi della camera d’oro, scritta da Zhang Zhongjing, della Dinastia degli Han Orientali.
Il Tempio fu costruito durante la Dinastia dei Jin Orientali e fu ingrandito durante le Dinastie Song (420-479) e Tang (618-907). Fu poi ricostruito durante la Dinastia Ming (1368-1644).
La Sala Gexian, la sala principale del tempio, costruita completamente in legno, contiene una statua di Ge Hong. La sala è affiancata a est dalle rovine del Baopu Cottage, dove i produttori di tinture e stampe della Cina vengono ogni anno a rendere grazie al loro protettore. Dietro al cottage vi è il Padiglione Hongmei e la Sala Banxian, entrambi in legno e costruiti nello stile tipico dei giardini della Cina meridionale. Il Padiglione Hongmei conserva alcune decine di dipinti e lavori di calligrafia di famosi artisti delle dinastie passate.
Sulla collina Geling, vi sono molte reliquie a ricordo degli esperimenti fatti da Ge Hong e in cima alla collina vi è una piattaforma da dove egli osservava il sole, la luna e le stelle, riferendone gli aspetti alle “tre luci dell’uomo”: Shen, Jing e Qi.

In seguito il gruppo farà visita, sempre a Hanzhou, al tempio Lingyin e al museo Hu Qing Yu, dedicato all’erboristeria classica cinese e situata ai piedi dello splendido colle Wu, dove, secondo gli antichi racconti, le donne-sciamane, curavano con fatture, erbe e incantesimi.
Si farà anche visita a un’antica struttura, fondata nel 1874 dal maestro Hu Xueyan, che ancora oggi produce, secondo le antiche metodologie di raccolta e di conservazione, formule concepite secondo il dettato della medicina taoista. Invece, il tempio Lingyin, di cultura Buddista e Chan, risale alla dinastia Jin Orientale (317-420 d.C.) quando, secondo una leggenda locale, Huili, un monaco indiano, venne e rimase affascinato dalla natura spirituale del luogo. Ritenne che questo luogo fosse indubbiamente dimore di Immortali, così diede al tempio il nome “Ling Yin” (tempio delle Anime in ritiro).
All’estero è conosciuto anche come “tempio dell’ospitante Ritiro” per la quiete e la bellezza scenica che ispirano sentimenti pacifici e contemplativi. Il tempio fiorì durante le Cinque Dinastie (907-960 d.C) quando il re dello stato Wu Yue iniziò a costruire e sviluppare templi in larga scala per mostrare la sua devozione a Buddha. Nei suoi giorni d’oro il tempio contava nove edifici, diciotto padiglioni, settantasette palazzi e saloni e più di mille trecento stanze adibite ad abitazione di oltre tremila monaci. Un monastero di queste dimensioni è difficile da immaginare, ed è necessario specificare che il tempio subì parecchie svolte di fortuna dovute a guerre, repressioni religiose e calamità. Il tempio principale che si può ammirare oggi è il risultato di un lungo lavoro di restauro portato a termine nel 1974.

Dopo le visite ad Hanzhou, ci si trasferirà a Tongli, vecchia città situata a poca distanza da Suzhou e da Shanghai, costruita più di 1000 anni e caratterizzata da ponti di pietra e antiche architetture ben preservate, giardini privati e templi. 15 piccoli canali percorrono la città, sui quali si estendono circa 49 ponti di pietra in vari stili. I ponti sono un’importante parte della città. I più famosi fra i 49 ponti in Tongli sono i tre ponti chiamati Taiping (pace), Jili (fortuna) e Changqing (celebrazione), che sono stati importanti punti di riferimento del posto e considerati come architettura sacra dai locali. Tongli ha uno sfondo culturale profondo e grande compimento. Fin dai tempi antichi, nacquero poeti, pittori, studiosi e funzionari governativi che hanno dato un grande contributo al progresso locale. Decine di tavole di pietra di varie epoche vi sono conservate e molte delle strade prendono il nome dal loro titolo ufficiale. A Tongli il gruppo visiterà anche l’unico museo cinese dedicato al sesso: il China Sex Museum, con sculture, statue, ceramiche, dipinti, giocattoli erotici e altri manufatti che documentano la naturale attenzione che da sempre è stata dedicata a quest’importante aspetto della nostra vita dalla cultura cinese. Tappa successiva: Shanghai, la febbricitante “Perla d’Oriente”, per visitare tre templi dedicati alle tre religioni cinesi: il tempio dedicato a Confucio, il tempio del Buddha di Giada ed il Tempio Taoista degli Dei della Città.

Chi vorrà potrà visitare il villaggio sull’acqua di Zhujiajiao, che si trovi ad appena un’ora di auto, rimasto intatto nel corso di diciassette secoli di storia. Ci sono altri tre villaggi sull’acqua simili nell’area di Shanghai, ma nessuno ben conservato come Zhujiajiao: qui si può ammirare la bellezza unica dei suoi ponti dagli alti archi, costruiti su acque placide. Le vie principali sono rappresentate dai fiumi e i trasporti avvengono principalmente su imbarcazioni. Potrà rilassarsi solcando i corsi d’acqua del villaggio, muovendosi placidamente tra salici, templi e giardini. Zhujiajiao è anche conosciuta come il “Ruscello di Perle” per via delle sue acque scintillanti.
Questo luogo ha però in serbo altre bellezze: il villaggio conta, infatti, trentasei raffinati ponti di legno, pietra e marmo. Altra possibile escursione a Yuanjin, dove si erge, da 600 anni, alla confluenza fra il “Fiume di Perle” e il Fiume Caogang, struttura nota anche con il nome di “Tempio dell’Imperatrice” in onore della scultura della Santa Madre di Chenzhou che custodisce, con annessa un’antica farmacia tradizionale fra le più rinomate della Cina e denominata Tong Tian He.

Dopo una visita serale agli splendidi giardini Yu Yuan (che significa letteralmente “Giardino della Felicità”), costruiti al centro di Shanghai durante la dinastia Ming, più di 400 anni fa e con fiori e vedute incantevoli e la straordinaria “Pietra di Giada” (grottesca pietra di 5 tonnellate, porosa, dalla forma graziosa, la quale si dice sia stata portata dal Taihu o Lago Tai a Wuxi, provincia del Jiangsu e che originariamente era una delle pietre dell’imperatore Song), il tour si concluderà con il mesto ritorno dei partecipanti da un mondo favoloso alla vita di tutti i giorni, comunque resa diversa da ciò che si sarà visto e riflettuto.