AMSA – Roma

Presidente Carlo Di Stanislao

Centro Xin Shu - Roma

Direttore Rosa Brotzu

 

 Andromeda

 

I meridiani secondari come introduzione ad un’agopuntura taoista. Parte I.

Emilio Simongini

 

 

 

… io, in questo mare, non mi perdo mai, ma in ogni mare sai

« tous le bateaux vont a l’hazard pour rien ».

 Paul Gauguin

 

 

Riassunto:In questo lavoro gli autori intendono evidenziare l’importanza di imparare a gestire la malattia, e il suo evolversi nel corso della terapia, utilizzando i meridiani secondari. Attraverso di essi si può individuare a quale livello di approfondimento si trova la patologia ed è possibile espellere dal corpo (e dal patrimonio del Jing) quei fattori patogeni che sono alla base della malattia. Purificare il corpo e conservare l’essenza sono elementi fondamentali nell’ideologia taoista ed il lavoro clinico attraverso i meridiani secondari costituisce una valida modalità per agire a questo livello.

Parole chiave: Agopuntura classica, Meridiani Secondari, Jing

 

Abstract: In this work the authors want to show how it is important learning to use secondary channels to deal with pathology, and with its evolution during therapy. Through them you can understand in which level pathology is, and it’s possible to expell from the Jing those pathogenic factors causing the disease.   Purifying body and preserving the essence are foundamental aims in taoist ideology.

Key words: Classic Acuncuture, Secondary Vessels, Jing

 

Premessa generale

Il lavoro viene presentato in tre parti.

Nella prima viene introdotto e spiegato il concetto di base che si vuole divulgare.

Nella seconda viene proposto uno schema utilizzabile nella pratica clinica per individuare le risposte del corpo tipiche del livello di approfondimento della patologia ed i corrispondenti meridiani secondari .

Nella terza si riportano dei casi clinici seguiti nel tempo con questa metodica per aiutare  nella comprensione delle modalità di intervento terapeutico.

 

Ringraziamenti

Al padre che mi ha messo a questo mondo, facendomi crescere ed esprimere, Carlo.

Alla madre che mi ha cresciuto a questo mondo con infinita pazienza, Rossella.

All’uomo buono che ha dato forza alle mie oscurità, Jeffrey.

Al vento, che soffia da lontano.

                                                                 

INTRODUZIONE

 

Efficacia. Una delle cose più appassionanti dell’agopuntura e della medicina cinese è la sua efficacia. Un corpus di enorme estensione e di grande disomogeneità, distribuito lungo un’evoluzione storica di diversi millenni, fornisce comunque al medico una chiave di interpretazione degli eventi patologici che si trova ad affrontare ed una serie di metodiche terapeutiche per combatterli. L’esperienza comune degli operatori è quella di grandi soddisfazioni nel riuscire ad aiutare le persone che a loro, e alla loro arte, si avvicinano in cerca di aiuto. E’ sempre stata una mia radicata convinzione che tutto il fascino in questa cultura medica orientale e alternativa stia riposto nella sua efficacia: certamente, e con me la maggior parte dei colleghi, mi occuperei di ben altro che di ideogrammi e meridiani, se non funzionasse così bene nel farmi comprendere i malati e nel farmeli curare.

Disomogeneità. Una delle cose più curiose di questa medicina è l’enorme differenza delle procedure terapeutiche che si possono mettere in atto per ottenere il risultato voluto. Ogni scuola affermatasi nel corso della storia ha seguito un percorso diverso e ci ha dato le indicazioni legate ai grandi periodi. Ogni grande bacino di utenza ha sviluppato le sue peculiarità e le sue tradizioni, consegnandoci delle scuole “nazionali”: vietnamita, coreana, giapponese, francese, anglosassone, tedesca etc. All’interno di  questi filoni si sono sviluppate modalità specifiche: basti pensare alle grandi differenze nelle varie scuole accademiche cinesi moderne o all’interno della stessa tradizione francese o anglosassone. 

Insomma: ognuno dice cose diverse e fa cose diverse. L’efficacia rimane.

Nell’affrontare un singolo e specifico paziente, dieci agopuntori appronteranno dieci schemi terapeutici diversi ed almeno otto di essi risulteranno efficaci.

Si tralascia, poi, ogni commento a proposito della puerile tendenza ad affermare una qualche superiorità della propria scuola rispetto alle altre.

Tutto ciò non è privo di fascino per coloro che trovano in questa medicina il modo di esprimersi liberamente, ma costituisce un motivo di grande disperazione per coloro che vi si accostano (gli “studenti”). Rappresenta, poi, un muro di assoluta incomprensione rispetto ai colleghi “allopatici”, che fanno delle pseudo-certezze “scientifiche” la loro trincea psicologica.

Cos’è che facciamo? Ma allopatici lo siamo stati, o lo siamo, tutti, e una domanda ogni tanto ci torna alla coscienza: ma come è possibile?  D’accordo che funziona in questo modo e che l’equilibrio energetico lo possiamo ritrovare seguendo percorsi diversi, ma cosa stiamo facendo quando curiamo con successo una colite. Cosa accade in quell’organismo se agisco secondo la scuola di Pechino o quella di Shangai, o seguendo la strada indicata da Van Nghi o da  Kespi o da Borsarello o da Andres o da Di Stanislao o da Voll o da Leung o da Maciocia o dai tanti altri maestri che hanno segnato pietre miliari in direzioni completamente diverse?

Tutti taoisti. Altra cosa bizzarra è che tutti, più o meno, si definiscono taoisti: << io faccio un’agopuntura taoista>>. E, come già detto, ognuno fa quello che, giustamente, gli pare.

Ma cosa c’è di taoista nel far passare un dolore alla spalla usando la terapia dei Bi o usando un tendino muscolare o i punti shu antichi o le funzioni d’organo o una tecnica polso caviglia o una bella auricoloterapia? E quale taoismo ci ha ispirato quando, una volta ottenuto il brillante risultato, salutiamo quel mal di spalla per passare al successivo torcicollo o disturbo d’ansia o quant’altro offre la giornata?

L’idea è, insomma, che tanta varietà nelle possibilità di agire con efficacia faccia perdere una chiarezza nella visione d’insieme nella nostra opera medica e, soprattutto, porti a tralasciare delle finalità che vanno oltre la risoluzione di una sintomatologia attiva.

Proposta. Consiste nel fare riferimento a un sistema di interpretazione dei dati forniti dal paziente e dalle nostre terapie, all’interno di una finalità terapeutica univoca: la medicina taoista. Lo strumento per fare questo viene dai meridiani secondari, utilizzando le modalità peculiari che ognuno di questi sistemi ha nell’equilibrare le diverse energie nei vari livelli dell’organismo.

 

TAOISMO MEDICO

Non voglio qui avventurarmi per discese culturalmente insidiose, ma dare una semplificata definizione dell’idea che il terapeuta praticante che è in me si è fatta dell’argomento.

- Tra le mille citazioni possibili reputo  sufficiente ed esplicito il primo capitolo del So Wen: chi segue le giuste regole di vita conquista la salute e la longevità (cento primavere), senza conoscere il decadimento del corpo. Le regole di una vita corretta portano a preservare i soffi vitali  e ciò rende immuni dalle malattie (... “essendo lo spirito vitale custodito all’interno, le malattie come sopraggiungerebbero?”) e capaci di procreare a qualunque età.

-Nel secondo capitolo viene poi raccomandato di adeguarsi alle leggi naturali imposte dalle quattro stagioni, perché i soffi fluiscano correttamente.

-Tutta l’impostazione della tradizione corporea (Qi Gong e affini) è basata sulle tecniche per purificare il corpo e mantenere l’essenza.

-La grande massa di letteratura e tradizione taoista riferita alla sessualità è imperniata sulla conservazione e la coltivazione dell’essenza.

- la misteriose pratiche dell’alchimia taoista mirano alla purificazione e alla trascendenza del Jing.

Le basi, quindi, sono: Preservare, Purificare, Trasformare l’essenza (PPT).

 

Si può sintetizzare, quindi, che le finalità del taoismo medico siano quelle di conservare l’essenza vitale, il jing, preservandola dalle dispersioni e dal depauperamento, e ATTRAVERSO DI CIO’ mantenere lo stato di salute e guarire dalle malattie. Il sintomo non va soppresso ma trasformato e riportato all’equilibrio.

Mi sembra importante chiederci: se la medicina che pratichiamo è così efficace nel far passare i sintomi, non è forse nostro DOVERE utilizzarla per quella che è la sua vera finalità, la prevenzione?

Credo che si debba cogliere a pieno l’opportunità che la nostra “diversità” ci offre.

La vittoria sui sintomi, che hanno condotto quell’individuo a noi, non è che il primo strumento per introdurlo in una medicina più profonda e radicale, che miri dritto alla sua più alta finalità: purificare il corpo, espellere dallo yin e dal jing le sostanze tossiche e mantenere intatti i suoi soffi vitali.

Ma come perseguire queste finalità? Mettendo tutti a meditare in digiuno ed astinenza otterremmo solo il risultato di trovarci senza pazienti. Come collocare le nostre preziose esperienze cliniche all’interno di questa ottica?

 

 

I MERIDIANI SECONDARI come sistema

Attraverso l’utilizzo di diversi sistemi di meridiani, principali, secondari e straordinari, è possibile individuare a quale livello si trova l’organismo nella sua lotta nel mantenere l’essenza, ed agire di conseguenza, in armonia con la Via.

 

 

Stratificazione energetica e meridiani.

 

Esterno: energia WEI – istintuale, immunitaria, muscolare; meridiani  Tendino muscolari

Interno: energia YING – cognitiva, nutritiva, ematica; meridiani Luo

Carne: relazione con l’esterno e l’interno; meridiani  Principali. Rapporto con gli zang Fu.

Profondo: energia YUAN – costituzionale; meridiani straordinari. Rapporto con visceri curiosi.

 

I vari strati vengono messi in comunicazione tra di loro per mantenere l’equilibrio.

 

 

LUO                                                                 PF                                                                                                                                  

             

                                 WEI QI  (-)      +   

 


                                 YING QI            -

 

 


Attraverso i meridiani Luo la ying qi viene portata in superficie per sostenere l’energia difensiva che non è sufficiente ad eliminare i fattori patogeni (PF).

Questo movimento energetico si manifesta con sintomi di QI NI, per esteriorizzare e portare verso l’alto i PF: tosse, nausea, vomito, risalite in alto di energia.

 

Se i fattori patogeni prevalgono si hanno delle sindromi ostruttive in periferia: testa, collo e quattro arti, con STASI e CALORE. A questo punto possono manifestarsi disturbi da calore o da fuoco negli zang fu e disturbi del sonno.

 

Per proteggere gli zang Fu viene portata della Yuan qi dagli strati profondi a quelli superficiali, ad opera dei meridiani distinti (DM).

 

DISTINTI

                                 WEI

                        _____________

                      

YING

     MP                                                     DM

   8XV               ______________

YUAN

 

 


I distinti portano la yuan qi a nutrire la wei qi per proteggere gli Zang Fu: la yuan qi blocca i fattori patogeni attraverso i fattori yin: jing, xue, fluidi. Attraverso questi elementi li imprigiona nelle articolazioni: compare una sintomatologia di dolore e infiammazione a carico delle articolazioni corrispondenti al distinto intervenuto.

 

Un’altra difesa è operata dai meridiani principali (MP) che aumentano l’energia nutritiva. I MP spostano il patogeno dagli Zang Fu agli Huang Gao, le sierose di organi e visceri, con la comparsa di sintomi irritativi a loro carico.

 

Infine possono intervenire i meridiani straordinari (8XV), quando l’approfondimento dei fattori patogeni interessa un viscere curioso (es. utero o cervello).

 

L’utilizzo della Yuan qi è finalizzato a contenere i FP in uno stato di Latenza, per impedire che distruggano l’organismo, in attesa che le energie siano sufficienti ad eliminarli.

 

Questi movimenti energetici sono dinamici e rappresentano la continua risposta del corpo agli eventi fisici e psichici dell’esistenza: una vita condotta secondo le regole igieniche di armonia con la natura, subirà pochi attacchi da parte dei fattori patogeni e troverà energie forti per combatterli ed espellerli; l’essenza sarà poco impegnata nel mantenere in latenza le aggressioni e il suo fluire  garantirà al corpo vigore e integrità.

Se, al contrario, l’ambiente e lo stile di vita porteranno ad un continuo scontro con fattori patogeni, l’energia wei andrà in decadenza e l’energia nutritiva sarà utilizzata per sostenerla; si manifesteranno varie patologie e sempre più essenza verrà impegnata nel mantenere latenti i fattori patogeni accumulati.

Con il passare degli anni l’essenza decade e la latenza non può essere mantenuta: compaiono le malattie degenerative ed i tumori.

 

La proposta consiste, in conclusione, nell’inserire la sintomatologia riscontrata di volta in volta all’interno di questa scala fisiopatologica per continuare l’azione terapeutica con i meridiani secondari, oltre la scomparsa dei sintomi, verso la purificazione dell’essenza.

 

Una ricerca attenta va fatta dei sintomi chiave riferiti ai vari sistemi di meridiani:

-Tendino muscolari: crampi, contratture, spasmi, tremori, etc.

-Luo: teleangiectasie, vasodilatazioni, noduli, aspetti psichici.

-Qi ni: tosse, disturbi delle vie aeree, difficoltà di deglutizione, nausee, indigestioni, vomito, etc.

-Distinti: disturbi articolari, interessamento organi di senso, interessamento viscerale.

-Curiosi: interessamento visceri curiosi (utero, prostata, apparato ormonale, etc.). 

 

È di particolare interesse come molti di questi sintomi siano frequenti nei nostri pazienti e vengano riferiti come transitori e poco importanti, e si rivelino solo dopo mirato interrogatorio (“… si, è vero, ho avuto un po’ di nausea ma devo aver mangiato qualcosa di strano…”).

 

È degno di rilievo che anche altre discipline mediche alternative abbiano il loro cardine nella purificazione dell’organismo, come, ad esempio, la fitoterapia drenante o l’omeopatia omotossicologica o l’omeopatia di risonanza.

Esse possono sicuramente risultare utili ausili nelle fasi lunghe ed onerose della terapia.

All’interno della medicina cinese, poi, trovano un sicuro impiego alcune tecniche dietetiche e fitoterapiche.

È proprio dallo sprone del maestro Zhang Zi-He, fondatore della scuola della purgazione Gong Xia Pai , grande studioso del flegma, che sono nate queste riflessioni. Egli ci ammoniva che nel trattare il malato non si devono alleviare i sintomi e tonificare l’energia, altrimenti quello, rinvigorito, tornerà a condurre la stessa vita di prima, ammalandosi di nuovo e più gravemente. Purificandolo con un’idonea purgazione, concludeva, faremo davvero il suo bene.

 

 Nella seconda parte sono riportati degli schemi sulla sequenza fisiopatologica e sui meridiani interessati.

Nella terza parte sono riportati dei casi clinici complessi, raccolti insieme al dott. Guido Bernardini, che possono fare da esempio sull’interpretazione di questi schemi.

 

Per l’approfondimento dei trattamenti dei singoli sistemi di meridiani si rimanda ai testi in bibliografia.

 

 

Bibliografia

Indirizzo per chiarimenti

Emilio Simongini

E-mail: [email protected]